Contratto - Storia

Storia

Una favola lunga più di 150 anni

Giuseppe Contratto fonda la sua cantina nel 1867, quando inizia a vinificare uve moscato provenienti dalla zona del Monferrato, producendo uno dei primi spumanti italiani rifermentati in bottiglia. Sempre in quegli anni la famiglia Contratto inizia la costruzione della storica cantina, che viene poi conclusa all’inizio del Novecento.

È intorno al 1910 che i vini di Contratto iniziano a conquistare i mercati esteri divenendo sinonimo di prestigio e qualità nel mondo degli spumanti, tanto che l’azienda di Canelli diventa fornitore ufficiale del Vaticano, della casa reale belga e, nel 1913, della famiglia reale Savoia.

Nel 1919 Contratto produce il primo spumante italiano millesimato, una scelta innovativa da parte della casa spumantistica piemontese che mira ad esaltare le caratteristiche di ogni singola annata.

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Nel 1920 Contratto comincia la produzione di Vermouth e Liquori. Le tecniche di lavorazione e le ricette di allora sono rimaste pressappoco inalterate, cosicché ancora oggi si possano apprezzare i sapori di allora.

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I Contratto rimangono alla guida della cantina fino al 1993, quando la famiglia Bocchino, già proprietaria dell’omonima distilleria, prende le redini dell’azienda iniziando una notevole opera di ristrutturazione della Cattedrale del Vino, della corte interna e della sala di degustazione.

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Giorgio Rivetti, da sempre grande amante dello Champagne, inizia a collaborare con Bocchino, intuendo fin da subito il grande potenziale della storica casa spumantistica. Poco dopo, nel 2011, i Rivetti decidono di compiere un passo importante e acquisiscono la cantina. La filosofia e la passione che hanno reso celebre La Spinetta, si riflettono immediatamente in questo nuovo progetto.

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Subito viene presa una decisione fondamentale: l’acquisizione di diversi ettari di terreno, in parte già vitati, vicino al piccolo paese di Bossolasco. Situata nella parte più alta delle Langhe, la zona di Bossolasco si presta perfettamente alla coltivazione di Pinot Noir e Chardonnay, uve impiegate nella produzione dell’Alta Langa Docg. Questo segna l’ingresso ufficiale di Contratto nel Consorzio Alta Langa, diventando un punto di riferimento per l’intera denominazione.

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Alla base della filosofia della famiglia Rivetti, c’è l‘urgenza di guardare avanti senza mai perdere il contatto con le proprie radici. Per rappresentare un’azienda che ha scritto la storia della produzione spumantistica italiana, dall’annata 2007 si è deciso di utilizzare in etichetta le celebri raffigurazioni di Cappiello, uno dei padri del moderno cartellonismo italiano, tratte dalla campagna pubblicitaria Contratto, uscita tra il 1922 e il 1925

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Nel 2014 un altro importante riconoscimento viene conferito alla cantina Contratto: la storica Cattedrale del Vino viene ufficialmente dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

La splendida Cattedrale è stata scavata interamente a mano sotto il fianco della collina soprastante la città di Canelli. Questa si estende per circa 5.000 metri quadrati e raggiunge una profondità massima di circa 38 metri. La caratteristica marna sedimentale, ricca di tufo calcareo, favorisce il mantenimento della temperatura costante a 13 gradi.

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Questo luogo suggestivo e ricco di storia è teatro dei lunghi affinamenti in bottiglia degli spumanti metodo classico Contratto. Proprio per questo motivo, la cantina può arrivare a conservare anche un milione e mezzo di bottiglie.

Raccontare attraverso un bicchiere di Alta Langa le grandi potenzialità delle colline piemontesi in tema di Metodo Classico, è questo l’obiettivo che si pone Contratto e per realizzare ciò il lavoro nei vigneti riveste un ruolo fondamentale. “Il vino buono si fa in vigna”; ne è convinta la famiglia Rivetti, che ogni giorno si prende cura dei vigneti al fine di portare in cantina un’uva eccezionale

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I valori

01

Crediamo fermamente che, per ottenere dei grandi risultati, la maggior parte del lavoro debba essere orientato verso i vigneti, che vengono curati con estrema dedizione, attenzione e rispetto. I vigneti esistevano prima che noi iniziassimo a produrre vino e continueranno ad esistere anche dopo: un buon motivo per trattarli secondo natura. L’amore che nutriamo verso i vigneti ci spinge anche a praticare esclusivamente un’agricoltura biologica.

02

Siamo molto legati alle nostre radici e alla nostra storia. Crediamo che vigneti di una certa età possano donare un’eccezionale compattezza e complessità ai vini, dove è possibile ritrovare tutte le caratteristiche dei loro terreni d’origine.

03

Crediamo nelle basse rese in vigna; durante il periodo estivo, generalmente tra luglio e agosto, avviene la rimozione di alcuni dei grappoli ancora acerbi. Questa pratica, chiamata “vendemmia verde”, viene eseguita con lo scopo di ridurre la produzione e far sì che la pianta concentri le caratteristiche e l’identità del terreno in pochi grappoli. Infatti le nostre rese non superano mai i 30 ettolitri di vino per ettaro.

04

L’abilità di un agricoltore risiede anche nella capacità di adattare il proprio lavoro ai cambiamenti climatici. Ancora oggi i fratelli Rivetti si affidano ai loro sensi ed esperienza per stabilire l’inizio della vendemmia; questo ci consente di produrre vini dall’identità unica e di grande equilibrio.

05

Particolare attenzione viene dedicata alla cura del terreno, affinché il primo stato della terra si mantenga più protetta e fertile e meno esposto agli aumenti di temperatura e all’erosione.

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